Se ti fermi sei perduto

Questa foto ritrae Downtown di Los Angeles e la sensazione che vivo nel guardare questa foto, o meglio il ritocco ad essa apportato, è quella della velocità. Ci sono stato nella città degli angeli, due volte a distanza di 10 anni l’una dall’altra. A dispetto della foto e del suo effetto dinamico, mi è sembrata tutt’altro che frenetica Los Angeles, non come New York per lo meno. E’ una metropoli che ha un’estensione immensa ed è luogo comune immaginare il traffico caotico nelle sue autostrade tentacolari e certamente lo è almeno quello.

Los Angeles

E’ immensa ma pochi grattacieli, solo a Downtown appunto, per il resto una fila enorme di case basse e verde, tanto verde. Mi è sembrata una città piuttosto tranquilla dal passo lento e anche riposante. Almeno questa è stata la sensazione vissuta entrambe le volte in cui ci sono stato. Certamente diversa da quello che ci si può aspettare basando la nostra conoscenza solo da quello che vediamo alla tv o al cinema.

La foto mi ha colpito per il suo effetto, la sua “velocità” e di quanto sia simile alla nostra vita: tutto di fretta e di corsa, non un attimo per fermarsi. Soprattutto da quando c’è un turbo a farci compagnia giorno e notte, anzi fa parte ormai del nostro corpo e farne a meno, sarebbe paradossalmente come amputarci un arto: non si può fare e non si fa. Non possiamo più fare a meno del nostro smartphone.
Forse la nostra vita di prima era già veloce per molti di noi, orario di lavoro, mansioni, impegni, progetti, obbiettivi da raggiungere, ma quando si staccava la spina per lo più il sabato e la domenica (i più fortunati) la nostra vita era lenta da rasentare la noia, ma benefica per ricaricarsi. Ora, anche se forse ci illudiamo del contrario, il nuovo arto ha innescato il turbo dentro di noi e in un attimo possiamo arrivare dove vogliamo, scambiare velocemente domande e risposte, scoprire cosa fanno all’altra parte del mondo con una webcam, avere una risposta ad una domanda amletica che prima comportava lo sfogliare un pesante e impolverato volume della Treccani. Ce l’abbiamo dentro la velocità ora, fa parte del nostro essere individui del ventunesimo secolo, o meglio cittadini che stanno vivendo l’alba (abbondante, quasi giorno) di questa nuova fase.

Anche l’imprenditore già da qualche tempo sta vivendo questo cambiamento epocale, una dinamicità senza precedenti che lascia indietro chi non ha ancora capito che il mondo, anche delle piccole realtà commerciali, è cambiato. Forse alcuni di noi hanno ancora la possibilità di staccare la spina nel fine settimana, di tirare il fiato, ma è un riposo effimero perchè nel palmo della nostra mano e con pochi tocchi del nostro indice ci rimettiamo a correre.

Essere consapevoli che il mondo non è cambiato, è solamente più piccolo e veloce e un imprenditore doc questo lo sa e ne prende atto. E non è banale utilizzare un detto che oggi sembra più adatto di ieri: chi si ferma è perduto!

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